venerdì 31 gennaio 2014

In quel di Firenze, un po' di ieri e un po' di oggi!

Buonasera a tutte!
Stasera un post un po' diverso dal solito.. oggi non è stata una bellissima giornata in Toscana, causa piogge abbondanti si è temuto che l'Arno tornasse a fare danni. Stamani il pensiero andava ai nostri vicini di Pisa, che se la sono vista brutta con la piena: scuole chiuse, piani terra evacuati e la preoccupazione per l'Arno e i suoi affluenti che si stavano alzando sempre più di livello.
Fortunatamente adesso la situazione si è stabilizzata, anche se l'allerta continua, ma per chi come me è stato cresciuto da genitori fiorentini, il pensiero torna sempre a quel famoso 4 Novembre del '66, quando l'Arno ruppe gli argini e successe quel che ben sappiamo.

Foto presa da TrePassiPerFirenze
Sono racconti di persone che hanno perso chi la casa, chi la bottega, racconti di solidarietà e di reciproca assistenza, eppure sempre intrisi di quell'ironia un po' irriverente tipica fiorentina! Degli esempi? Il cartello di un ristoratore esposto dopo che l'acqua si era ritirata dal suo ristorante: "Oggi specialità in umido!", e ancora "Ribassi incredibili, prezzi sott'acqua!", "Vendiamo stoffe irrestringibili, già bagnate!". Oppure "L'alluvione" di Marasco (se non la conoscete merita l'ascolto!).  Sì perché noi fiorentini siamo così: lamentosi, un po' bizzosi, ma ironici (di quell'ironia anche un po' pungente e cattivella).. insomma non la si manda a dire!
E proprio in onore di questo spirito fiorentino vorrei scrivere questo articolo, che riassume parte dei modi di dire fiorentini! Spero di farvi divertire almeno un po'.. e se mai verrete in quel di Firenze, sarete preparati!

L'è a UFO: è gratis, a sbafo. Si pensa che venga dalla sigla  A.U.F. (ad usum fabricae), posta sui materiali destinati alla costruzione del Duomo di S. MAria del Fiore, esenti da ogni dazio e gabella

Abbolorequalcosa estremamente caldo. "La minestra è abbollore!" (da bollore)

Pezzola: fazzoletto, di solito di grandi dimensioni.


Azzanella: parte della carreggiata esterna all'asfaltatura, spesso dissestata.

Tocco: l'una, ovvero le tredici: 
"Che ora è?" "E' il tocco e un quarto!"

E tu ne buschi!: tu le prendi, di solito usato verso i figli capricciosi

Arrivare dopo i fochi: arrivare a cose fatte. A Firenze, per la festa San Giovanni, la sera i festeggiamenti si chiudevano con i fuochi di artificio (che tuttora vengono sparati in occasione del 24 Giugno). Arrivare dopo i fuochi, voleva dire arrivare quindi a cose concluse.


Icchè c'entra il culo con le quarantore?: non c'entra nulla, riferendosi a un discorso fuori contesto. L'origine di questo modo di dire è fatta risalire a un incidente avvenuto in una chiesa fiorentina gremita di fedeli, durante le Quarantore,. Una donna avvenente e formosa pare che si sentisse toccare il sedere da un uomo alle sue spalle: alle sue rimostranze, l'uomo dette la colpa al pigia-pigia della chiesa "Sono le Quarantore". Al che la donna rispose indignata: "Icchè c'entra il culo con le Quarantore?".. come darle torto? :D

Se fossi ne' mi' cenci: richiamo di colui che si riferisce alla propria gioventù.


Che s'ha a ire?: Andiamo via?

L'è ito!: Se n'è andato.

Bischero: persona poco furba e acculturata, che assume atteggiamenti poco convenienti. Di solito usato in termini scherzosi. Si fa risalire l'origine alla famiglia dei Bischeri, che ai tempi della costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore possedevano diverse case nell'area. Tirando troppo la corda con la Repubblica Fiorentina per il denaro da ricevere per le loro proprietà, ottennero un esproprio coatto e il governo fiorentino risarcì i Bischeri con ben pochi fiorini!

I' trombaio: l'idraulico.. a buon intenditor, poche parole!

Granata: riferito alla scopa con cui si spazza. Non chiedete mai a un fiorentino se la sera prima ha scopato, intendendo dire se ha spazzato.. intenderà tutt'altro!

Ganzo/a: ha duplice significato: come aggettivo, è qualcosa che stupisce; come sostantivo è l'amante del marito o della moglie

Un ti gingillare: non perdere tempo

Gora: traccia bianca che viene lasciata dal sudore sotto le ascelle delle camicie.


Pettata: pendio molto ripido e difficoltoso "Bada che pettata c'è da fare per salire!"

Punto: è un avverbio o un aggettivo di negazione assoluta, di quella cosa non ce n'è proprio neanche una piccolissima parte. "Che son rimaste delle mele?" "No, un ce n'è punte!"

Diacere: distendersi sul letto, dormire.

Altro: usato dal pizzicagnolo, dal macellaio per dire "nient'altro". Il commerciante chiede "Serve altro?" "Altro!"


Fava: organo genitale maschile, per lo più usato per sostituire bischero. "Tu sei proprio una fava!"

Fare come il moscondoro, che gira gira casca sempre nella merda: non decidersi per un determinato posto e rischiare di finire in un postaccio

Fare come il Lica, che lo metteva nel culo alla moglie per serbarle la fica: quando il gioco non vale la candela


Fare come il Nardi, che da presto fece tardi: partire a preparsi presto, e poi fare tardi per aver traccheggiato

Leati da tre passi: levati di qui (volgarmente detto anche per mandare a quel paese qualcuno)


Senza lilleri un si lallera: senza soldi non si fa nulla

Dare le paste: stravincere.


Dare di barta: cascare, ribaltare, capovolgersi.

Fare forca: saltare la scuola.

Avere la bottega aperta: avere la patta dei pantaloni aperta. 
"Tu hai la bottega aperta" dice uno, "bah" fa l'altro, abbottonandosi senza fretta "tanto ì padrone gli è un bischero".

Allampanato: persona magrissima.


Brindellone: giovane un po' sciatto oppure molto alto. Il brindellone è il carro usato per lo Scoppio del Carro, tradizione fiorentina che si svolge nella mattinata di Pasqua: viene portato davanti a Santa Maria del Fiore e dall'interno della cattedrale viene accesa la miccia che fa partire una colombina. Questa colombina, va ad incendiare i fuochi d'artificio sul Brindellone e poi deve tornare dietro all'Altare Maggiore, da dov'è partita. Caso vuole che, la colombina fallì la sua missione proprio nel 1966: a novembre ci fu poi l'alluvione.

L'è maiala: espressione volgare per definire una situazione difficile (tipo quella di oggi per colpa dell'Arno).

Desinare: pranzare. "Dopo desinare", cioè dopo pranzo.

Tamburlano: oggetto ingombrante e antiestetico.

Bucaiolo: ha un'origine un po' contraddittoria. C'è chi attribuisce questo termine ai renaioli dell'Arno, che facevano le buche per portare via la sabbia e la ghiaia dal letto del fiume; un'altra attribuzione è riferita agli antichi negozianti del mercato di San Lorenzo (che adesso grazie al nostro caro sindaco non è più lì), che essendo sotto il livello stradale all'epoca erano di fatto "in buca".
In ogni caso, all'ora di pranzo passavano i carri e chiamavano a raccolta "Bucaioli, c'è le paste!!".

Ma indò tu vai? Torna ‘ndrèo!: dove vai? Torna indietro!

T'ha dato di barda i' cervello?: sei impazzito?

Si leva la sete col prosciutto!: scegliere la soluzione sbagliata e complicare così la situazione 

Vuole far le nozze co’ fichi secchi!: pretendere molto spendendo poco 

Se unn'è zuppa l'è pan bagnato!: detto per due cose fra cui non c'è grossa differenza 

D'icché c'è un manca nulla!:Di quello che è qui non manca nulla.. il che è ovvio, perché se c'è non manca! 

Se un son grulli, un si vogliono!: Se non sono matti non si vogliono  

Essere pissero: intraducibile.. impossibile rendere l'idea di una cosa pissera a chi non è fiorentino!

A babbo morto: riferito a un prestito che non verrà mai restituito.

Fra ninnoli e nannoli: fra una cosa e l'altra

La ragione l'è de' bischeri: il fiorentino ama il contrasto, la ragione se la vuole guadagnare e diffida da chi gliela dà troppo facilmente.

Stare a bucopillonzi: stare piegato in avanti, testa in giù e sedere ritto.

Becero: riferito a una persona che urla per urlare, senza motivo

Icche l'è, l'opera di' Domo?: letteralmente, "Che cos'è, l'opera del Duomo?", riferendosi sarcasticamente a chi impiega tanto tempo per portar a termine qualcosa.

Prendere i' puzzo: adeguarsi al comportamento altrui

Fare i' ceccotoccami: provocare costantemente una reazione altrui per poi lamentarsene.

Vuoi un po' di nulla senza pane?: modo ironico di rispondere a chi è a tavola ma non desidera nient'altro da mangiare.

Insomma, ce ne sarebbero ancora e ancora, ma mi fermo qua!
Non so se nessuna di voi arriverà a leggere fino a qui, ma io mi sono divertita a scrivere questo post.. sembra di risentir parlare i nostri nonni!
A presto :)

12 commenti:

  1. Quante volte la mia mamma mi ha raccontato di quando prendevano il treno con le amiche per andare in centro a Firenze per aiutare gli angeli del fango...!
    Mitica Firenze!!!!! E tutti i suoi detti...;)!

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    1. Eh sì.. fu proprio una gara di solidarietà!
      I miei per fortuna non furono alluvionati in casa, ma specialmente in casa di mia mamma si formò un punto di raccolta per tutte le case intorno... andavano a prendere la gente con i canotti, la pasta bollita nell'acqua raccolta dalla grondaia... Penso che certe cose le non si dimentichino tanto facilmente!!

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  2. A Roma ce la siamo vista brutta anche noi oggi :( sta ancora piovendo, non smette mai!

    I detti sono così carini!! :)

    Un abbraccio!

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    1. Ho letto purtroppo :(
      Anche qua piove.. Speriamo bene per tutti!

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  3. Io sono Toscana, della Lunigiana, ed anche noi un paio d'anni fa abbiamo avuto una brutta alluvione, a causa della quale ha perso la vita un caro amico di mio padre.
    Ho fatto l'università a Firenze, e ancora oggi c'è l'ho nel cuore!! È una città splendida, piena di arte e di persone affabili e molto simpatiche.
    Ho sentito più volte raccontare della piena dell'Arno, ed anni fa, visto che abitavo proprio li vicino, ricordo che ci fu un allerta, perché si era alzato di parecchio e c'era quindi molta preoccupazione. Pensa che io abitavo in Borgo Ognissanti, e quella notte ebbi un'ansia terribile, perché eravamo tutti sul chi va là.
    Subire queste catastrofi è un martirio, ancor più se si perdono gli affetti più cari.
    Grazie per aver pubblicato questo post, mi hai fatto ricordare i bei tempi in cui, ancora ventenne, giravo nella mia cara Firenze e sentivo parlar quella bella lingua dall'accento così simpatico e leggiadro!! ^_^
    Aspettami Firenze!! Presto tornerò a fare un giretto da Te....per ammirarti in tutto il Tuo splendore!! *_* :-D

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    1. Mi spiace molto per l'amico di tuo padre.
      Purtroppo vedere l'Arno in piena fa ancora molta paura, nonostante ormai siano passati molti anni non son cose che si dimenticano facilmente.. anche guardare le targhe ai muri che segnano dove arrivò l'acqua fa una certa impressione!
      Grazie a te per il bel commento, Firenze la t'aspetta ;)

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    2. Infatti quasi ogni mattina passavo a piedi davanti alla Chiesa della SS.Annunziata, vicino P.zza S.Marco, e vedevo sempre la targa che indicava fin dove era arrivato l'Arno....mamma mia, ogni volta mi veniva la pelle d'oca!! E pensare che li è abbastanza lontano dall'Arno.....anche se poi, se ci pensiamo bene, alla fine Firenze è proprio una Città nata dentro al bacino dell'Arno stesso.
      Ovvia!! Se Firenze la m'aspetta, allora devo venire per forza!! ^_^

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  4. Amo Firenze e questo post è molto bello!
    Marina
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  5. a me è piaciuto questo post e l'ho letto volentieri!!!! ^.^
    però adesso sono troppo curiosa di sapere cosa vuol dire "pissero"!!!!!

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    1. Ahahah ti ringrazio!
      Proverò a dare una definizione che ci si può avvicinare: una persona pissera è una persona che nei modi e nel vestire o comunque nel tenersi in generale è molto affettata, che evoca uno spirito retrò che però risulta anche "fuori luogo".
      Ad esempio, potrebbe essere pissera una giovane ragazza che si veste con calze chiare, gonna marrone fin sotto il ginocchio, scarpe basse modello nonna e un golfino color pastello sopra.. però non è semplicemente un non essere alla moda, è un insieme di cose che all'occhio fanno pensare "E' pissera!"
      Ahhhh difficilissimo da spiegare xD

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